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Tozzetti di Viterbo (Tozzetti o fettarelle)

I tozzetti di Viterbo fanno parte della pasticceria tradizionale della nostra provincia, che da sempre ha utilizzato le nocciole, prodotto tipico del territorio, per preparare numerosi pasticcini a base questo prodotto (oltre ai tozzetti sono in uso e in vendita, ‘brutti buoni’, ‘crucchi’, ‘verginelle’, ‘cazzotti’, ‘torte e crostate alle nocciole’, ‘morette al cioccolato e nocciole’. Le Sagre tradizionali della nocciola e le testimonianze degli abitanti dei paesi citati, confermano l’ uso di questo prodotto almeno fin dal secolo XIX°.

Lavorazione
La produzione dei tozzetti è diffusa a livello artigianale (forni, pasticcerie) e familiare. Per la preparazione riportiamo la ricetta classica. Mettere in una terrina le uova con lo zucchero e lavorarle con un cucchiaio di legno, aggiungere quindi l’ olio extravergine di oliva, le bustine di lievito, la buccia grattuggiata di un limone, il latte, le nocciole essiccate al forno, private della pelle, e sempre maneggiando aggiunger poco alla volta la farina quanto basta ad ottenere una pasta molto morbida con la quale si formeranno dei lunghi filoni alti 2 cm circa e larghi 10, che verranno adagiati su di una teglia da forno, unta sul forno a calore moderato. Raggiunta la cottura si estraggono dal forno e prima del completo raffreddamento si tagliano i vari filoni trasversalmente in modo da ottenere dei tozzetti, larghi 2 cm che vanno rimessi in forno per qualche minuto in modo da rendere la superficie di taglio un poco abbrustolita e croccante. La conservazione casalinga avviene dentro scatola di latta o barattoli di vetro, quella artigianale all’ interno di buste di plastica di alimenti. Non esiste attualmente una produzione industriale con confezionamento adeguato. E’ divenuto uno dei dolci tradizionali della Tuscia, che si può gustare e consumare in varie occasioni, dalla merenda al tè del pomeriggio, sebbene sia preferibile dopo il pasto, inzuppato in un vino da dessert della zona, come ad esempio l’Aleatico di Gradoli Doc.

Conservazione
I locali usati attualmente sono quelli dei laboratori delle varie pasticcerie pubbliche e quelli dei forni dove si lavora il pane e i prodotti affini, compresi i pasticcini secchi, detti ‘biscotti’ (termine improprio dal punto di vista strettamente letterale, perchè non sono cotti due volte come avveniva in origine). La conservazione avviene in buste di plastica da alimenti.

 

Difficoltà: Media

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