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GUIDA TURISTICA
GUIDA TURISTICA
  • cripta cattedrale
  • Villa Savorelli
  • Anfiteatro

Sutri

Sutri è una città che vanta origini antichissime come dimostrano le innumerevoli testimonianze del suo passato e lo stemma che raffigura Saturno a cavallo che secondo la leggenda avrebbe fondato Sutri.

La città, immersa in un contesto naturalistico importante comprende nel suo territorio il Parco regionale dell’Antichissima Città di Sutri. L’area protetta situata nelle immediate vicinanze del centro storico è inserita in un complesso territoriale ricchissimo di valenze e testimonianze storiche, archeologiche e ambientali. Nonostante la sua estensione di solo 7 ettari l’area accoglie al suo interno diversi monumenti importanti (anfiteatro, mitreo, necropoli e giardino di Villa Savorelli) e una notevole varietà di ambienti naturali che accolgono diverse specie floro-faunistiche.

La città nel 2004 ha ottenuto il marchio Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano. La bandiera Arancione, marchio di qualità turistica ambientale per i piccoli borghi dell’entroterra, è stata ottenuta perché la città è immersa in un contesto naturalistico di grande pregio e perché presenta numerosi attrattori storico-culturali di rilievo.

La città inoltre è inserita nel Percorso della Via Francigena come una delle ultime tappe prima di entrare a Roma.

Sutri posta alla propaggini dei Monti Cimini e alle falde dei Monti Sabatini si trova lungo un corridoio naturale di collegamento tra i territori interni dell’Etruria Meridionale e le città costiere e lungo la linea di transito da Roma verso il nord tanto che Tito Livio la definisce come porta dell’Etruria. Si hanno notizie di una frequentazione nella tarda età del Bronzo finale (X sec.). Lo sviluppo della città etrusca inizia nel corso della seconda metà del VI sec. per stabilizzarsi nel IV sec. a.C. Caduta Veio nel 396 a.C. entra nell’orbita romana grazie alla sua posizione. È a lungo contesa tra Etruschi e Romani fino a quando nel IV sec. è definitivamente conquistata dai romani. Nel 383 a.C. diviene città confederata di Roma e dopo la guerra sociale (90-89 a.C.) è eretta Colonia Coniuncta Iulia Sutrina.

La posizione sulla via Cassia le garantisce una funzione strategica e una prosperità anche dopo la caduta dell’impero romano e per tutto il medioevo.

Al 465 d.C. risale la prima testimonianza dell’episcopato sutrino con la presenza di Eusebio vescovo di Sutri al sinodo romano.

La città fu occupata prima dai Longobardi nel 569 poi dai Bizantini ed infine nuovamente dai Longobardi di re Liutprando che nel 728 la dona a Gregorio II divenendo così il primo nucleo del Patrimonio di San Pietro.

Nel medioevo grazie alla posizione strategica la città si espande ed acquista maggiore importanza. In questo periodo è l’ultima tappa sulla via Francigena prima di arrivare a Roma ed è frequentata da numerosi pellegrini e personaggi importanti in viaggio per Roma.

Nel 1046 Enrico III convoca un concilio a Sutri durante il quale vengono deposti tre papi scismatici ed eletto al soglio pontificio il vescovo di Bamberga con il nome di Clemente II. Nel 1059 ha luogo un altro concilio riunito da Niccolò II per deporre l’antipapa Benedetto X. Nel 1111 nella città Enrico V e Pasquale II firmano l’accordo noto con il nome di Iuramentum Sutrinum un patto stipulato per porre fine alle lotte per l’investitura, ma lo stesso fu subito disatteso e ricusato.

Nel XIII secolo risente delle lotte tra le famiglie romane che si contendono il territorio ed è occupata dalla famiglia dei Di Vico ma fu riconquistata dalla chiesa nel 1332.

Alla fine del Medioevo la città vive un crisi demografica ed economica potenziata anche dal dirottamento dei traffici sulla Via Cimina potenziata dai Farnese.

Nella città si possono visitare monumenti importanti quali l’anfiteatro, il mitreo, la necropoli e le chiese del centro storico.

Nel Parco dell’Antichissima Città di Sutri si trova l’anfiteatro, completamente scavato nel tufo, è organizzato su pianta ellittica ed è diviso in tre ordini di gradinate a cui si accede attraverso un sistema di scalinate e vomitaria. All’estremità dell’asse maggiore presenta due ingressi voltati. Rimasto sconosciuto fino agli inizi del secolo scorso perché interrato viene parzialmente riportato alla luce alla fine del XIX secolo mentre il completo dissotterramento avviene solo nel 1936. Il monumento viene datato tra la fine del I sec. a.C. e il I sec. d.C.

La necropoli rupestre è composta da 64 tombe interamente scavate nelle parete tufacea e disposte su più livelli. Al suo interno si possono individuare diverse tipologie: tombe ad una camera, a doppia camera, con o senza vano di ingresso ad arco, nicchie con o senza incasso per cinerario, arcosolii.

Il Mitreo o Chiesa della Madonna del Parto è una piccola chiesa rupestre sorta su di un Mitreo romano (III sec.) è interamente scavata nel tufo. Ha un interno a tre navate divise da pilastri in tufo uniti da una bassa banchina, preceduto da un vestibolo a pianta quadrata privo di finestre. La chiesa presenta un ciclo di affreschi databili dall’VIII al XV secolo. Negli affreschi del vestibolo è raffigurata la leggenda legata alla fondazione del santuario di S. Michele Arcangelo sul monte Gargano e una processione di pellegrini. Nelle navate si trovano affreschi riferiti al culto della Vergine e del Cristo e al culto di San Michele Arcangelo.

Villa Savorelli appartenuta ai marchesi Muti-Papazzurri e passata in eredità ai conti Savorelli ha una pianta rettangolare con la facciata principale che prospetta su un elegante giardino all’italiana con fontana in peperino.

Salendo al centro storico si incontra il Museo del Patrimonium. Il Museo ospitato dal 1998 nell’antico palazzo della Comunità di Sutri raccoglie testimonianze storiche relative alla città e al suo territorio: sculture, epigrafi, affreschi, tele, documenti. In questo periodo e fino alla metà del 2013 è esposto l’Efebo di Sutri una statua bronzea del I sec. d.C scoperta nel territorio sutrino nel novembre del 1912. La statua rappresenta una figura maschile giovanile nuda in posizione eretta con braccio destro sul capo e il sinistro piegato in modo da portare all’altezza del volto un oggetto ora mancante, forse uno specchio.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta il cui impianto originale romanico ha subito una serie di trasformazioni nel corso del XVIII secolo che l’hanno trasformata in un edificio tardo barocco è stata consacrata nel 1207 da Innocenzo III. Ha un interno a tre navate divise da colonne e dell’originaria struttura romanica rimangono il campanile con quattro ordini di finestre, il pavimento cosmatesco della navata centrale realizzato con tessere in marmo policromo nel XIII sec. e la cripta sottostante. Conserva al suo interno la tavola del Salvatore Benedicente del XIII sec.

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